Anatomia funzionale
Cause e conseguenze della Diastasi dei Retti
Le Cause della Diastasi dei Retti
La Diastasi dei Retti non è affatto una condizione insolita o poco frequente. È bene comprendere che esiste una vasta popolazione di persone che ne è colpita, e che le cause possono essere molteplici e spesso interconnesse. Tra i principali fattori in grado di favorire lo sviluppo della Diastasi vi sono:
- Dimagrimenti rapidi
- Eccesso di esercizio fisico
- Gravidanza
- Incremento della pressione intraddominale (che indebolisce e tende la Linea Alba, favorendo la separazione dei Muscoli Retti)
Alcune patologie genetiche, in grado di compromettere la robustezza della parete addominale e predisporre alla Diastasi muscolare
Ruolo del collagene nella patogenesi della Diastasi dei Retti
Le ricerche mostrano che bassi livelli di collagene (tipo I e III) nelle strutture aponeurotiche favoriscono diverse patologie erniarie e, allo stesso modo, sono associati a un maggior rischio di Diastasi dei Muscoli Retti.
In particolare, quando la concentrazione di collagene è inferiore alla norma:
- La Linea Alba risulta meno resistente;
- Il progressivo indebolimento di quest’area si traduce in un aumento della distanza tra i due Muscoli Retti.
È ancora oggetto di dibattito se il deficit di collagene sia una condizione congenita (quindi una causa primaria) oppure secondaria alla Diastasi stessa. Rimane comunque certo che la presenza di uno squilibrio nella sintesi di collagene rappresenti un fattore rilevante nell’insorgenza e nel mantenimento della Diastasi dei Retti.
Fattori di rischio nelle diverse fasce di età
La Diastasi può manifestarsi a qualsiasi età, sebbene con motivazioni e caratteristiche differenti a seconda della popolazione interessata.
| Popolazione | Fattori di rischio specifici |
| Neonati e bambini |
|
| Adulti (uomini e donne) |
|
| Donne in gravidanza |
|
La gravidanza come principale fattore di rischio nella donna
All’interno della popolazione femminile, la gravidanza è il più importante fattore di rischio per lo sviluppo di Diastasi dei Retti:
- 30% circa delle donne presentano Diastasi post-partum;
- Tra il 35% e il 60% delle donne in gravidanza sviluppano, a vari livelli, questa disfunzione;
Un recente studio indica che il 100% delle donne alla 35ª settimana di gestazione evidenzia una qualche forma di Diastasi dei Muscoli Retti, con una prevalenza che scende al 52,4% a 6-8 settimane dal parto e al 39,3% a sei mesi.
Persistenza della Diastasi dopo il parto
Talvolta, la Diastasi dei Retti tende a persistere anche oltre i primi mesi successivi alla gravidanza. Fra i fattori che incrementano il rischio di mantenere la Diastasi a 12 mesi dal parto figurano:
- Età materna superiore ai 35 anni
- Multiparità (più gravidanze)
- Gravidanza gemellare
- Macrosomia fetale (peso elevato del neonato)
- Sedentarietà
- Indice di Massa Corporea (BMI) pregravidico elevato
- Eccessivo aumento di peso durante la gravidanza
Le informazioni sulla persistenza della Diastasi oltre i 12 mesi dal parto sono ancora limitate. Si ritiene che la ripresa di una corretta attività fisica possa contribuire – anche se in modo moderato – a ridurre il rischio di persistenza della Diastasi post-gravidica. Tuttavia, gli studi disponibili non offrono ancora dati sufficientemente significativi per trarre conclusioni definitive.
Cause di DR nell’uomo
Nell’uomo la patogenesi della Diastasi è differente.
Grasso viscerale
Un addome particolarmente voluminoso, dovuto in larga misura all’accumulo di grasso viscerale, determina un aumento costante della pressione intra-addominale. A differenza del grasso sottocutaneo, situato subito sotto la pelle, il tessuto adiposo viscerale è localizzato in profondità, attorno agli organi interni, e pertanto esercita una spinta più intensa e diretta sulla parete addominale. Quando questa pressione si mantiene elevata nel lungo periodo, e contemporaneamente la muscolatura dell’addome non risulta sufficientemente allenata o tonica, si innesca un sovraccarico continuo a carico della fascia addominale, con particolare sollecitazione della Linea Alba.
Da un punto di vista biomeccanico, i tessuti connettivi e i tendini della parete addominale lavorano costantemente per contrastare la forza interna generata dal grasso viscerale e dall’incremento della pressione. Tuttavia, l’esposizione prolungata a queste sollecitazioni può indebolire l’integrità delle strutture fasciali, favorendo la separazione dei Muscoli Retti lungo la linea mediana. In aggiunta, il grasso viscerale è spesso correlato a stati di infiammazione sistemica e ad alterazioni metaboliche (come nella sindrome metabolica), che possono ulteriormente compromettere la qualità del tessuto connettivo e ridurne la capacità rigenerativa.
Se a questo scenario si unisce una condizione di ipotrofia muscolare – spesso conseguenza della sedentarietà o di un allenamento inadeguato – la parete addominale non è in grado di fornire il supporto necessario per contrastare le continue sollecitazioni. Di conseguenza, la Linea Alba si ritrova ancora più esposta al rischio di cedimento strutturale. Sul lungo periodo, fattori aggiuntivi come la tosse cronica, gli sforzi intensi o altre condizioni che accentuano la pressione interna possono contribuire all’insorgenza o all’aggravarsi della diastasi dei retti.

Tosse cronica e patologie respiratorie
La tosse cronica – ad esempio da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o da forti abitudini tabagiche – aumenta ripetutamente e bruscamente la pressione intra-addominale. Quando gli episodi di tosse si protraggono nel tempo:
- La Linea Alba subisce continue sollecitazioni meccaniche.
- Si possono creare microlacerazioni o cedimenti strutturali.
Conseguenza: la parete addominale non mantiene la stessa coesione, predisponendo alla diastasi.

Esercizio fisico eccessivo o scorretto
Un’esagerata o scorretta pratica di allenamenti (specialmente in sport che richiedono sollevamento pesi importanti, come il bodybuilding) può causare:
- Iperpressione addominale durante sforzi intensi.
- Sovraccarico della muscolatura addominale e delle strutture fasciali, soprattutto se non si adottano tecniche di esecuzione corrette (come l’uso di cinture di sostegno o un’adeguata respirazione).
- Microtraumi da stress ripetuto, che indeboliscono la Linea Alba.
Sedentarietà e debolezza muscolare
All’estremo opposto, la mancanza di movimento e di esercizi di rinforzo per la parete addominale:
- Riduce il trofismo muscolare, quindi i Retti dell’Addome perdono tonicità.
- Diminuisce la resistenza dei tessuti connettivi, favorendo cedimenti strutturali in caso di aumenti improvvisi di pressione (ad es. uno sforzo occasionale ma brusco).
Conseguenza: la Linea Alba, poco “allenata” e scarsamente supportata, cede più facilmente.
Alterazioni del collagene e predisposizione genetica
Una bassa concentrazione di collagene (specie di tipo I e III) nelle strutture aponeurotiche rappresenta un importante fattore di rischio:
- Diminuisce la qualità del tessuto connettivo.
- Aumenta la fragilità della Linea Alba.
In alcuni soggetti, esiste una predisposizione ereditaria che rende il collagene meno resistente. Questo può manifestarsi sia con ernie (ernia inguinale, ernia ombelicale) sia con diastasi.
Invecchiamento
Con l’età si osserva un naturale calo di elasticità e tonicità dei tessuti, inclusi muscoli e strutture connettive:
- Si riduce la capacità rigenerativa del collagene.
- La muscolatura tende all’ipotrofia.
Se associato ad altre concause (come sovrappeso o sedentarietà), l’invecchiamento contribuisce significativamente a favorire la diastasi.
Fattori nutrizionali
Un’alimentazione povera di proteine e micronutrienti (in particolare vitamina C, zinco e altri oligoelementi coinvolti nella sintesi del collagene):
- Riduce la qualità complessiva delle strutture muscolari e fasciali.
- Ritarda la capacità dell’organismo di riparare piccoli danni tissutali.
Nei casi più severi, la malnutrizione o l’abuso di alcol possono compromettere ulteriormente la parete addominale.
Tabella riassuntiva delle concause maschili
Di seguito una tabella che sintetizza i principali fattori scatenanti o aggravanti la diastasi dei retti nell’uomo:
| Causa /concausa | Meccanismo principale | Effetto sulla Parete Addominale |
| Obesità e Sovrappeso | Aumento della pressione intra-addominale e stress costante sulla Linea Alba | Rilassamento e indebolimento della struttura fasciale |
| Tosse cronica | Ripetute contrazioni violente che aumentano rapidamente la pressione addominale | Possibili microlesioni e cedimenti della Linea Alba |
| Esercizio fisico eccessivo o mal eseguito | Pressioni elevate durante il sollevamento pesi, mancata protezione del core | Incremento del rischio di strappi fasciali e microtraumi |
| Sedentarietà | Ridotto trofismo muscolare, scarsa “tenuta” della parete | Vulnerabilità a sforzi anche moderati |
| Deficit di collagene / Fattori genetici | Minore robustezza del tessuto connettivo della Linea Alba | Diminuita resistenza alle sollecitazioni |
| Invecchiamento | Diminuzione di elasticità e capacità rigenerativa | Incremento naturale dell’ipotrofia e fragilità tessutale |
| Fattori nutrizionali sfavorevoli | Insufficiente assunzione di proteine e micronutrienti (vitamina C, zinco, ecc.) | Peggior riparazione dei microdanni, scarsa qualità di muscoli e tessuto connettivo |
Abdominal Core
Quando parliamo di Diastasi dei Muscoli Retti non possiamo prescindere da alcune considerazioni sul “contesto” muscolare in cui una diastasi dei retti si inserisce . Infatti una Diastasi ha delle cause e provoca conseguenze che coinvolgono tutto quel sistema muscolare complesso che indichiamo come “Abdominal Core”. Queste conseguenze sono a loro volta la causa dei sintomi della Diastasi, funzionali e morfologici.
Cos’è l’Abdominal Core?
L’Abdominal Core può essere descritto come un sistema muscolare integrato da cui dipendono sia la stabilità sia la mobilità del tronco, oltre che il mantenimento di una postura corretta. Oggi, sempre più spesso, ci si riferisce a questa struttura come Abdominal Box, poiché costituisce una sorta di “scatola” muscolare chiusa nella parte superiore, dal Diaframma, il muscolo che separa cavità toracica e cavità addominale.
Muscoli coinvolti e loro interconnessione
Il corretto funzionamento di questo “organo muscolare” è assicurato dall’azione sinergica e bilanciata di diversi gruppi muscolari. In particolare, i principali muscoli che compongono l’Abdominal Box sono:
| Muscoli | Ruolo e funzione |
| Retti dell’Addome | Retti dell’Addome Contribuiscono alla flessione del tronco in avanti e supportano la parete anteriore dell’addome. |
| Obliqui e Trasversi | Obliqui e Trasversi Stabilizzano il tronco, favoriscono la rotazione e la flessione laterale, partecipando anche al contenimento degli organi addominali. |
| Paravertebrali | Sostengono la colonna vertebrale e ne consentono la stabilità sia statica sia dinamica. |
| Quadrati dei Lombi | Aiutano nel mantenimento della postura e nella flessione laterale del tronco, fornendo supporto alla parte bassa della schiena. |
| Pavimento Pelvico | Sostiene gli organi pelvici e coopera nel controllo della continenza, agendo in sinergia con la muscolatura addominale. |
| Glutei | Collaborano alla stabilità del bacino e contribuiscono alla corretta distribuzione del carico durante i movimenti di anche e gambe. |
| Flessori dell’Anca | Permettono il movimento di flessione dell’anca, intervenendo anche nell’equilibrio del bacino e nella postura globale. |
| Diaframma | Separa torace e addome, svolgendo un ruolo fondamentale nella respirazione e nella pressione intra-addominale che contribuisce alla stabilità del tronco. |
Funzionamento dei muscoli scheletrici e importanza del trofismo
Un muscolo scheletrico svolge la propria funzione grazie al collegamento con i tendini, che ne determinano i punti di inserzione fondamentali per la contrazione. Ogni muscolo conserva il suo trofismo (cioè il suo stato di salute e tonicità) proprio attraverso l’esercizio della propria funzione contrattile.
- Se un muscolo non lavora o lavora in modo inadeguato, va incontro gradualmente a ipotrofia (riduzione del volume e della forza).
- Al contrario, un eccesso di attività oppure determinate condizioni cliniche possono portare a ipertrofia (aumento del volume muscolare).

Il corretto funzionamento del core addominale è fondamentale per garantire un lavoro efficace di tutti i muscoli coinvolti. E in assenza di lesioni, traumi o patologie specifiche il trofismo muscolare viene mantenuto o migliorato dalla attività dinamica. Tuttavia un muscolo può perdere trofismo per mancanza o riduzione di attività dovuta alla sedentarietà, alla temporanea inattività per infortunio o per problemi articolari. E queste ultime situazioni sono presenti nella Diastasi dei Retti.
Diastasi dei Retti e parete muscolare “ipoattiva”
Nel contesto della Diastasi, la parete anteriore dell’addome risulta ipoattiva. La causa è riconducibile alla Linea Alba – fondamentale tendine di congiunzione e punto di trazione per i due emiaddomi – che in presenza di questa condizione non riesce più a svolgere la sua fun zione correttamente. In altre parole, non permette la necessaria e progressiva “messa in tensione” della parete addominale. E questo cosa comporta?
Quando un muscolo resta inattivo (o parzialmente inattivo) per un periodo prolungato, perde gradualmente trofismo, e di conseguenza diventa meno efficace nelle sue funzioni.
In caso di Diastasi, il malfunzionamento della parete addominale anteriore e la mancata resistenza alla pressione endoaddominale accentuano la sensazione e la visibilità del gonfiore addominale. Poiché questi muscoli fanno parte di quella complessa struttura muscolare denominata Abdominal Core (o Box), se uno dei suoi componenti non opera correttamente, tutto il sistema perde sinergia, provocando scompensi che coinvolgono l’intero comparto muscolare.

Effetti sulla postura e sulla funzionalità generale in dinamica
Una Linea Alba patologica, durante la stazione eretta (quando la muscolatura mantiene un tono volontario, per quanto in parte inconscio, necessario a mantenersi in piedi), provoca una maggiore trazione in direzione posteriore dei muscoli grazie alla fascia dorso-lombare. Quest’ultima “tira” il comparto muscolare anteriore in direzione della colonna vertebrale, senza un sufficiente contrasto a livello della linea mediana. Questo meccanismo:
- Può accentuare la lordosi della colonna, generando mal di schiena.
- Tende ad “aprire” il pavimento pelvico, facilitando episodi di incontinenza.
- Riduce la qualità della contrazione muscolare, influenzando digestione e regolarità dell’alvo.
- Può dare origine ad ulteriori disturbi collegati allo squilibrio addominale e posturale.
In definitiva, quando l’“elemento” centrale del sistema – la Linea Alba – non assicura più la corretta tensione alla parete addominale, l’effetto a catena si ripercuote su tutta la struttura muscolare, compromettendone le funzioni , l’estetica e quindi complessivamente il benessere generale.