Diagnosi Radiologica

Dal momento in cui sospettiamo di avere una Diastasi è necessario un esame strumentale che possa essere considerato oggettivo (a differenza dell’autovalutazione e della visita clinica) che dimostri e quantifichi la distanza tra i Muscoli Retti lungo tutta la Linea Alba e l’eventuale compresenza di ernie. A questo punto entra in scena il radiologo, ossia lo specialista in diagnostica per immagini. Ci si avvale per la diagnosi della Diastasi dei Muscoli Retti di diverse metodiche diagnostiche, ciascuna con i propri vantaggi e limiti, che sono l’ecografia, la TC e la RM.

Ecografia

L’ecografia è stata la prima metodica utilizzata per la valutazione della distanza tra i Muscoli Retti (IRD) e quindi per la diagnosi-quantificazione della Diastasi. 

L’ecografia è l’imaging di primo approccio per la valutazione del piano cutaneo, sottocutaneo e muscolare, pertanto risulta ad oggi la metodica più largamente utilizzata nella valutazione della parete addominale. Si offre a tutti come primo passo per la diagnosi strumentale di Diastasi in quanto non ha controindicazioni, non c’è necessità di preparazione e si svolge in modo rapido e totalmente non invasivo (cioè innocuo).

Scopri di più →

D’altro canto, esistono dei limiti intrinseci dell’ecografia. In primo luogo, l’essere operatore-dipendente con conseguente possibile variabilità di risultato tra operatori diversi, giocando un ruolo fondamentale l’esperienza dell’ecografista. Ulteriore svantaggio dell’ecografia è l’essere poco panoramica: le dimensioni della sonda ecografica rappresentano all’incirca le dimensioni massime della misura che si può effettuare. Va da sé che se la sonda, come normalmente avviene, ha una lunghezza di circa 5-5,5 cm, le misurazioni massime si aggirano su quel valore, può essere difficile quindi quantificare con precisione Diastasi superiori ai 5,5 cm.

Dal punto di vista tecnico, si utilizzano sonde lineari ad alta frequenza (circa 10-18 MHz) dotate di ottima risoluzione spaziale (misurazioni fino al decimo di millimetro), disponibili nella maggior parte degli apparecchi ecografici.

L’esame viene condotto generalmente in clinostasi, a Paziente supino, ma la metodica si adatta a situazioni dinamiche, consentendo lo studio anche in ortostasi o in situazione di contrazione della parete (manovra di Valsalva, utile specialmente per individuare piccole ernie).

Ecograficamente è possibile visualizzare la Linea Alba dal processo xifoideo fino al pube misurandone l’ampiezza e l’estensione e valutandone l’integrità per evidenziare eventuali soluzioni di continuo (porte erniarie, specialmente a livello ombelicale ed epi-mesogastrico). Questo permette di avere una rappresentazione piuttosto precisa della distanza tra i Muscoli Retti, tracciando una sorta di mappa che definisce la forma della Diastasi (solitamente una losanga centrata più o meno sull’ombelico, dove fisiologicamente l’ampiezza della Linea Alba è massima anche in situazioni di normalità) e la misura massima della Diastasi (valore che può influenzare significativamente l’iter terapeutico, in particolare la possibilità di intervento chirurgico in SSN poiché tale valore è stato normato a livello legislativo nazionale).

Ecograficamente è possibile inoltre la valutazione dei muscoli della parete addominale (muscolo retto e muscoli larghi: Obliquo Esterno, Interno e Trasverso): si potranno evidenziare eventuali asimmetrie o lesioni muscolari, ma soprattutto stimare il trofismo della parete, dato che si dimostra importante ai fini della pianificazione chirurgica. Anche il sottocute (e quindi il tessuto adiposo) può essere visualizzato e il suo spessore misurato ecograficamente.

Infine, l’ecografia della parete può essere utile anche nella valutazione post-operatoria in caso di laparotomie o interventi endo/laparoscopici addominali, sia per le eventuali complicanze acute/subacute (ematomi, sieromi) sia per la diagnosi di recidiva di Diastasi/ernia.

Tomografia Assiale (TC) e Risonanza Magnetica (RM)

Le metodiche di II livello per lo studio della parete sono la TC e la RM. Metodiche che utilizzano macchine pesanti e che pertanto hanno costi superiori e minore disponibilità sul territorio rispetto all’Ecografia. 

Le misurazioni ottenute in TC/RM sono però meno operatore-dipendente e più facilmente riproducibili oltre ad essere intrinsecamente più panoramiche, adatte a misurare difetti di parete molto ampi. Vengono di solito richieste dai Chirurghi in caso di problematiche di parete più complesse ed estese (come può essere nel caso di laparoceli/ernie oppure raccolte post- chirurgiche).

Scopri di più →

Ci sono alcuni svantaggi: sono metodiche non dinamiche, a differenza dell’ecografia, non possono essere eseguite in ortostasi o sotto spinta (manovra di Valsalva). Questo limita le informazioni per le ernie, soprattutto quelle più piccole che potrebbero essere misconosciute. Sono poi metodiche più costose e meno disponibili sul territorio, con tempi di attesa più lunghi per ottenere un appuntamento. C’è inoltre per quanto riguarda la TC il grosso svantaggio di essere una metodica che utilizza radiazioni ionizzanti, perciò, non innocua e quindi indicata solo se esiste adeguato rapporto rischio/beneficio.

Per tutto quanto si è detto risulta ragionevole concludere che l’indicazione a TC/RM debba rimanere di competenza specialistica: sarà il Chirurgo a decidere la necessità e scegliere il momento. Al contrario, per l’ecografia vale anche l’autoprescrizione (nel senso che è sufficiente il sospetto di Diastasi per decidere di fare l’esame) purché si abbia l’accortezza di scegliere un centro competente per fare una buona ecografia!